
Integratori alimentari: più della metà non fanno assorbire correttamente il principio attivo all’organismo
Uno studio guidato da Fabiana Quaglia, docente del Dipartimento di farmacia e tecnologie farmaceutiche dell’università Federico II di Napoli ha certificato che molti integratori alimentari non aggiungono la biosolubilità necessaria alla assimilazione dall’organismo.
Lo studio è stato condotto su base volontaria attraverso il metodo della disaggregazione del supplemento in un fluido acquoso.
I risultati dello studio sugli integratori alimentari
Sono stati 30 gli integratori alimentari in compresse (rivestite e non), oggetto dello studio; tutti gli integratori sono stati acquistati solo in farmacia.
Il campione ha voluto differenziare i micronutrienti contenuti nei suddetti integratori: sono stati sottoposti a disaggregazione composti chimici differenti: multivitaminici, amminoacidi, oli essenziali e integratori a base di alghe.
Il risultato ha evidenziato che il 50% dei campioni non soddisfa le specifiche, ovvero non disaggrega nei tempi attesi.
Come precisa però la stessa professoressa Quaglia nell’intervista completa:
“non esiste una diretta correlazione tra il saggio di disaggregazione e l’assorbimento delle sostanze attive che contengono. Il test è piuttosto un modo agevole per tenere sotto controllo il processo produttivo a garanzia che la forma farmaceutica non ostacoli l’assorbimento degli attivi nell’organismo.”
Fonte: https://ilfattoalimentare.it/biodisponibilita-integratori-alimentari.html